Montature
La montatura, dopo le ottiche, è la parte più importante in un telescopio, come le fondamenta lo sono per un palazzo. Questo oggetto ha infatti il compito di sostenere l'intero strumento più gli accessori montati su di esso. Sia che si faccia astrofotografia o visuale la stabilità è tutto, quindi più uno strumento è voluminoso più occorre utilizzare montature robuste. Infatti anche solo la semplice ricerca della messa a fuoco diventa difficoltosa quando lo strumento non è stabile; una buona montatura smorza le vibrazioni dello strumento in pochi secondi. Esistono due tipi di montature: quelle alla "tedesca" e quelle a "forcella". Esse possono utilizzare il sistema di coordinate "equatoriali" o "altazimutali".
1. Montature equatoriali alla tedesca.
Questa montatura basa il proprio sistema sul movimento di due assi: declinazione e ascensione retta (A.R.). Per sempificare di molto, diciamo che la declinazione è l'altezza di un astro rispetto all'equatore celeste, l'ascensione retta è il percorso che tale astro compie nel cielo (movimento apparente del cielo).
coordinate equatoriali
Per poter eseguire correttamente questi movimenti, le montature equatoriali devono essere allineate con il polo nord celeste, poco distante dalla stella Polare: infatti per poter eseguire questa operazione correttamente le montature alla tedesca sono dotate di cannocchiale polare. Puntando la stella all'interno di questo cannocchiale, avremo allineato la montatura con il polo nord celeste (nell'articolo relativo allo stazionamento approfondisco la questione sull'allineamento polare).
Le montature più complesse equipaggiate di sistema computerizzato (GoTo) hanno al loro interno un motore per asse che ha il compito sia di cercare automaticamente gli oggetti celesti tramite un database interno, sia di tenere questi ultimi centrati nel campo visivo dell'oculare simulando al contrario il movimento di rotazione della Terra (mov.apparente del cielo).
tastiera con comandi GoTo.
Le montature più economiche spesso non hanno puntamento automatico, però a volte possono essere dotate di sistema di inseguimento. Questo è utile per chi volesse imparare a cercare da solo gli oggetti celesti, ma non vuole continuare a rincorrere gli oggetti manualmente.
Per quanto riguarda l'utilizzo in astrofotografia, le montature alla tedesca sono molto valide proprio perchè utilizzano il sistema equatoriale. Questo fa si che dopo aver usato tutti e due gli assi per centrare l'oggetto da fotografare, quest'ultimo lo insegue utilizzando il solo asse di A.R. che imita il movimento ad arco effettuato dagli astri.
2. Montature a Forcella.
Le montature a forcella si dividono in due categorie: altazimutali ed equatoriali a forcella. Quando escono dalla fabbrica sono altazimutali, e cioè seguono il sistema di coordinate altazimutali (esempio in figura):
Oggi queste montature sono tutte provviste di puntamento automatico Go To e sono adatte per l'astrofilo "visualista" che cerca la praticità di stazionamento anzichè la precisione di inseguimento ricercata dagli astrofotografi. Infatti nelle montature a forcella il tubo ottico non si smonta mai dalla montatura stessa, inoltre esse non richiedono l'allineamento polare e per stazionarle è sufficiente rivolgere la parte posteriore del telescopio verso il nord e, una volta inserite le coordinate del luogo in cui ci si trova e calibrato il Go To con tre stelle presenti in cielo, questo telescopio è pronto all'utilizzo. C'è da dire però che tubi ottici superiori ai 10pollici di diametro richiedono montature a forcella molto robuste e pesanti che riducono comunque la trasportabilità del telescopio stesso e per porle in tutta sicurezza sopra al cavalletto è necessario essere in due.
Per via delle coordinate su cui si basano, le montature di questa categoria non sono adatte all'astrofotografia. Semplificando possiamo dire che il movimento non tiene conto dell'ascensione retta degli oggetti ma li insegue muovendosi un tanto in altezza e un tanto in azimut. Questo non significa che chi possiede una montatura altazimutale a forcella non può dedicarsi a tale disciplina, ma può farlo ma con un accorgimento: dotare il telescopio di testa equatoriale. (figura in basso)
La testa equatoriale crea con la dovuta calibrazione un'asse polare la quale fa si che la montatura segua le coordinate equatoriali anzichè quelle altazimutali.